Tra gli altri, sono Amministratore di Condominio di un immobile che è diviso un due fazioni così accanite che talvolta mi ricordano i Montecchi e i Capuleti.
La prima fazione è capeggiata dal Signor F.; la seconda dal Sig. C. ma ai fini della nostra storia non è rilevante.
L’antefatto.
All’epoca della costruzione del fabbricato, circa diciassette anni fa, il Sig. F. è il primo acquirente; compra un appartamento al piano terra, di testa, dalla parte opposta all’ingresso carraio, vicino alla campagna. Il costruttore, cercando di vendergli tutto quello che poteva, accatasta come privata la parte finale della corte condominiale e come tale gliela vende.
Ci troviamo quindi ad avere la corte condominiale attorno al fabbricato, un rettangolo adiacente la corte condominiale di proprietà privata e la campagna.
Il Sig. F. quando esce di casa, non approda nell’area privata come di solito capita: attraversa un pezzetto di area condominiale ed entra nel giardino privato. Casa e giardino sono talmente vicini che, erroneamente, il Sig. F. vorrebbe recintare anche una parte di area comune per chiudere dentro la casa e anche il giardino. Ovviamente non può come non può nemmeno mettere una sdraio nella parte comune e prendere il sole semisvestito oppure depositare cose perchè di fatto, anche se nessuno ha motivo di transitare davanti a casa sua, quell’area, si ribadisce, è comune.
Il Sig. F., abbastanza recentemente, ha comprato una parte o tutto il fondo adiacente l’area privata. L’idea sarebbe accedere all’area condominiale per accedere all’area privata dalla quale aprire un varco e accedere direttamente al fondo (alè).
Tra la corte condominiale e quella privata c’è da sempre un accesso pedonale e una siepe sul confine, la maggior parte di tuje, penso, piantata dal Condominio, l’altra parte di fotinia piantata dai Signori F. (già da qui si capisce la dissidenza di questi signori: la siepe condominiale è verde e monumentale, la parte di siepe piantata da loro è bassa e rossa).
Il fatto.
Un giorno, mentre sono in Condominio con il Sig. F., sua moglie, un tecnico del Condominio e uno emissario dello studio tecnico del costruttore, la Sig.ra F. annuncia: qui vogliamo togliere la fotinia che tanto l’abbiamo piantata noi e il resto della siepe che dobbiamo fare due cancelli carrai per accedere alla nostra corte. Dopo voi mettete la rete.
Siccome si stava parlando di tutte altre cose, cado dal proverbiale pero. Sono presa talmente alla sprovvista che non so neanche da che parte prendere il discorso; comincio da un punto a caso: mah, togliere tutte le piante non potete, quelle sono condominiali, anche vostre ma anche degli altri e poi la rete la installa chi ha convenienza a chiudersi dentro….
Secondo appuntamento, stesse persone, stessa enunciazione incomprensibile. Dico: Signora, se vuole convoco un’assemblea oppure aspetta quella di fine anno, ok?, così ci spiega bene….
Tempo poche settimane e circa il 10 Novembre scorso ricevo una raccomandata dallo Studio tecnico del costruttore, per conto dei Sig.ri F., in cui mi si annuncia piuttosto perentoriamente che il primo di Dicembre cominceranno i lavori per l’installazione dei due cancelli carrai per tutelare “il giusto diritto di accesso” dei Signori alla loro proprietà privata.
Svolgendo il mio ruolo di Amministratore di Condominio rispondo immediatamente alla raccomandata diffidandoli dall’intraprendere qualsiasi iniziativa in tal senso perchè c’è assoluta necessità di consultare l’assemblea condominiale.
Niente. Mi arriva una seconda raccomandata circa il 19/11 in cui si ribadisce tutto quello che è stato detto nella prima, compreso l’inizio dei lavori previsto per il primo Dicembre.
Ho incaricato seduta stante avvocato di fiducia che li ha diffidati dall’aggravare la servitù di passaggio a carico del Condominio aprendo addirittura due varchi. Ha interrotto così anche i termini per l’altra servitù, quella pedonale, e ha intimato la presentazione dei documenti che comprovino la necessità di passare dalla corte condominiale per accedere all’area privata perchè, se il fondo che hanno acquistato ha accesso dalla strada, loro devono chiudere il passaggio tra le due aree e accedere a quella privata dal loro fondo.
Penso che se fossi stata meno reattiva, probabilmente questi condomini starebbero eseguendo le lavorazioni con conseguenze che non oso immaginare perchè in quel Condominio sento spesso tramare vendette dalla fazione capeggia dal Sig. C. degne proprio della tragedia Romeo e Giulietta. 0_O