Questa mattina è venuto a trovarmi un condomino per avere informazioni in merito alla ripartizione delle spese di manutenzione del tetto; non di quello in cui abita e che amministro – molto regolare come piante e disposizione delle falde di tetto, la manutenzione delle quali non esiterei a dividere per millesimi di proprietà – ma del “Condominio”, se fosse costituito e ci fosse un amministratore condominiale, “del mare”, la cui disposizione delle falde di tetto è molto variegata (per usare un eufemismo).
L’illustrazione della disposizione della pianta e della falde, un altro pò, e diventava un misto tra un quadro di Picasso e di Pollock, anche.
Comunque, riepiloghiamo.
L’art. 1170 annovera il tetto tra le parti comuni la cui proprietà è indivisa e spetta pro-quota ai singoli condomini.
L’art. 1123 indica la regola generale per cui “le spese necessarie per la conservazione e per il godimento delle parti comuni dell’edificio, per la prestazione dei servizi nell’interesse comune e per le innovazioni deliberate dalla maggioranza, sono sostenute dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, salvo diversa convenzione“.
Il secondo comma di questo articolo prevede, però, un’importante deroga alla regola generale della ripartizione delle spese in relazione al valore di proprietà. Indica infatti: “se si tratta di cose destinate a servire in misura diversa, le spese sono ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno può farne“.
(Ecco che ci avviciniamo al caso per cui il condomino mi chiedeva delucidazioni.)
Si desume quindi che, se la spesa riguarda un tetto che copre solo una parte dell’edificio o parti di edificio in misura differente, questa deve essere ripartita solo tra i condomini proprietari delle unità immobiliari coperte dal tetto.
Lo stesso dicasi nel caso in cui il tetto copra in misura differente diverse abitazioni. In questo caso le spese andranno ripartire in proporzione alla superficie che sta entro la proiezione del tetto o della parte di tetto oggetto di intervento.
Tutto chiaro. Tutto facile.
Nella teoria.
Nella pratica, dovendo procedere alla ripartizione o all’addebito delle spese, si finisce sempre con qualche sclerata nel tentativo – vano – di far ragionare il sofware secondo la necessità.