Palazzo C., fabbricato storico e vincolato alle Belle Arti. Filtra acqua in una porzione di tetto e danneggia, oltre a creare enorme disagio, l’appartamento dei Signori R.
Premessa: una proprietaria si è separata dal marito e, da due/tre anni a questa parte, si presenta alle assemblee con il suo nuovo compagno che è un impresario? Un muratore? Comunque una persona, a loro dire, espertissssssima in tutti i lavori edìli. Lui, senza essere proprietario, con il solo titolo di “fidanzato di”, monopolizza le assemblee mettendo in discussione ogni singola spesa, lamentando i prezzi eccessivamente alti, che lui quelle robe lì le fa per un terzo, ma cosa dico?, un decimo del prezzo, etc. I fornitori vanno in Condominio e lui corre a sovrintendere quello che fanno (ma non era pieno di cantieri da non poterne più??). Siamo arrivati ad un certo punto che ha chiesto di far avere la fattura direttamente a lui. La sua compagna ce l’ha con me da una vita, non si è mai capito il motivo, e, insieme, sottintendono qualcosa che altrettanto non si è mai capito e così, secondo loro, intercettando le fatture, controllerebbero meglio se rubo i soldi. Ma che razza di controllo sarebbe che non ho capito manco questo? Come dico sempre, e l’ho detto anche a loro, l’unica maniera è venire a vedere le scatoffie che ho qui in ufficio: estratti conto bancari e fatture insieme.
Il fatto: Il 24/03/2015 si discute dei lavori di rimaneggiamento della porzione di tetto di cui sopra e, ovviamente, a chi affidare i lavori.
Mi presento con i miei bravi preventivi di ditte fidatissime; non c’è solo da rimaneggiare il tetto ma anche da installare la linea vita che è, in breve, il dispositivo a cui si possono ancorare tutti i fornitori che devono lavorare sul tetto. Deve essere studiata in maniera che, ancorandosi, si possa arrivare a lavorare in qualsiasi punto del tetto.
L’ingegnere che ha redatto il computo, in base ai prezzi della Camera di Commercio, stima il lavoro in €. 18mila, compresi €. 5mila di installazione linea vita. Le competenze per la progettazione della linea vita sono escluse.
Comincio a illustrare i prezzi, i titolari di una ditta sono venuti anche a spiegare il progetto della linea vita ma vengono prontamente zittiti dal finto umile il quale tutte le volte esordisce scusandosi, con questo atteggiamento che non vorrebbe ma gli tocca perchè è la sua materia, poi mano a mano prende vigore e arriva a dire che di quelle cose lì ne fa trecento in giorno. In quell’occasione l’obiettivo era far assegnare il lavoro alla sua ditta o a una delle sue ditte, non si è capito bene. Si proponeva con un prezzo molto più basso, €. 12mila, comprensivo anche di installazione di linea vita e competenze professionali di progettazione. Insomma: tutto compreso, chiavi in mano.
Io ho cercato di oppormi, per quel poco che potevo, presagendo già il finale. I condomini alla fine hanno accettato.
La maggior parte dei condomini ha deciso di accettare, intanto perchè non sta sotto il tetto, e poi perchè hanno avuto questo pensiero: affidare una lavorazione era l’occasione giusta per mettere alla prova la millantata bravura di questo signore. Se il lavoro andava bene, bene, se il lavoro andava male, questo signore si sarebbe messo a tacere una volta per tutte.
La lavorazione viene affidata, in realtà, non al “fidanzato di” ma a una ditta di sua fiducia, la Ditta G. come il cognome del titolare. Non c’è stato un subappalto, eh, è stato chiarito e io ho firmato proprio il preventivo di quest’altra ditta G.
Senza accordi particolari, sottintendo che il pagamento sia a trenta giorni dalla data di emissione della fattura. Inoltre, in caso di lavori di questo genere, è utile trattenere una percentuale da corrispondere a collaudo avvenuto.
Viene preteso l’anticipo, e sta anche bene. Le lavorazioni vengono eseguite e finite la prima quindicina di Giugno; G., un secondo dopo averle finite, si spara in ufficio a portare la fattura e a chiederne il pagamento che gli nego. Vengo subissata di telefonate, dal titolare delle ditta, dalla condomina e dal fidanzato della condomina, a rotazione, per avere il saldo. Per sfinimento pago la buona parte ma trattengo circa duemila euro e rimaniamo intesi (si fa per dire perchè mi hanno tartassato anche per quelli nonostante l’accordo) che li corrisponderò quando ci sarà una pioggia forte che permetterà di verificare che le infiltrazioni siano state eliminate.
Piove violentemente a Ferragosto (ovviamente), che era Sabato; torno a Ferrara domenica sera e il lunedì mattina ricevo immediatamente la telefonata di G. il quale dice: è piovuto, mi dai i soldi? Ma ero via, non so neanche che stagione c’è stata qui. Lasciami il tempo di informarmi, di chiamare i condomini R. per sapere se il tetto ha tenuto e poi ti dico.
I condomini R. dicono che va tutto bene; meravigliata ma contenta, saldo.
Non l’avessi mai fatto.
Le piogge successive sono infiltrate tutte. In pratica il tetto “ha tenuto” quella volta e poi più. Interpellato telefonicamente, G., si è giustificato dicendo che l’acqua filtra da delle scossaline che sono da sostituire. Ma scusa un attimo, mi hai chiamato trecento volte per i pagamenti; mentre eri su, o anche giù, non importa, e hai visto che le scossaline erano da cambiare, non mi potevi avvertire???? Ma secondo te è una giustificazione che può reggere???
Ho fatto un’assemblea straordinaria a Ottobre per aggiornare i condomini in merito; era presente anche il titolare G. il quale si è impegnato a eliminare le infiltrazioni senza maggiori spese a carico del Condominio.
L’avete più visto voi? Sparito. Tornato sul tetto manco per sbaglio.
Nell’ultima assemblea ordinaria gli si è dato l’ultimatum, sto aspettando che passino i venti giorni e poi procederò legalmente.
Tra le altre cose, ho fatto, anche per questo Condominio, un contratto di polizza tutela legale; l’avvocato, al Condominio, non costerà N I E N T E.
Pensavamo tutti che vista la figuretta i due fidanzatini avrebbero cambiato atteggiamento in sede di assemblea ma siamo stati tutti dei poveri illusi. Non è cambiato niente, nell’ultima ordinaria hanno cercato ancora di cambiare amministratore e dicono che loro con me non ci vogliono più lavorare. Non sono riuscita a trattenermi e ho detto: veramente sono io che non ci voglio lavorare con voi, non ci volevo lavorare neanche prima e avevo ragione. Mi hanno risposto che la cosa è reciproca per non lasciarmi l’ultima parola. Ma ce ne faremo una ragione.
In definitiva cos’abbiamo imparato? Che si scelgono persone di cui si ha fiducia e del prezzo troppo basso, specialmente se è il più basso, si diffida!